Pidocchi, come sono, i sintomi di pediculosi e i rimedi naturali
Periodicamente, a scuola o in asilo, si ripresenta l’emergenza pidocchi. Ma anche d’estate, complici le temperature favorevoli, è facile imbattersi in questi sgraditi ospiti.
L’infestazione di pidocchi, chiamata anche pediculosi, è una patologia provocata da un piccolo parassita ematofago (ovvero che si nutre del nostro sangue).
Nonostante l’igiene accurata e la maggiore cura verso il corpo, il numero di individui contagiati da questa parassitosi dei capelli è aumentato a dismisura negli ultimi trent’anni, come se il pidocchio prediligesse proprio i capelli lisci e puliti.
La pediculosi esiste da tempo immemorabile: è stata riscontrata la presenza delle lendini in fossili umani rinvenuti del Deserto della Giudea e risalenti a circa 6.500 anni prima di Cristo.
I pidocchi
I pidocchi che infestano l’essere umano non sono solo quelli che si trovano sui capelli, ma si distinguono in:
- pidocchi del capo(Pediculus capitis humanus)
- pidocchi del corpo o delle vesti (Pediculus corporis humanus)
- pidocchi del pube (Phthirus pubis).
I pidocchi sono privi di ali e la loro sopravvivenza dipende dalla capacità di ancorarsi a peli e capelli o alle fibre degli effetti personali, grazie a sei robuste zampe con uncini e pinze terminali.
Gli stadi del pidocchio
I pidocchi succhiano il sangue del soggetto che parassitano e si sviluppano in stadi successivi:
- Uova o lendini, lunghe circa 1 mm e attaccate alla radice del capello grazie a una loro colla naturale
- Ninfa (forma immatura del pidocchio), che diventa adulta dopo 7-13 giorni
- Pidocchio adulto, in grado di riprodursi.
La femmina è più grande del maschio ed è la responsabile dell’infestazione.
Pidocchi dei capelli e delle vesti
Sono quasi invisibili ad occhio nudo e condividono simili caratteristiche biologiche e morfologiche; lunghi circa 2-4 mm per meno di un mm di larghezza, hanno un colorito bianco grigiastro e la testa appuntita. Quelli del pube si distinguono per la forma più schiacciata (non a caso sono comunemente chiamati piattole) che li rende simili ad un piccolissimo granchio.
Pidocchi del pube
Vengono trasmessi attraverso il contatto delle parti genitali (ma anche altre parti del corpo ricoperte da peli, come le sopracciglia). Il contagio può essere anche indiretto, ad esempio tramite peli rimasti su abiti, asciugamani, lenzuola e sedili del wc.
La pediculosi dei vestiti o del corpo predilige gli adulti e i vecchi, propagandosi nei dormitori pubblici o attraverso effetti personali infestati. I pidocchi del corpo si annidano nei vestiti e qui depongono le loro uova, sono dunque presenti in situazioni di scarsa igiene.
Pidocchi del capo
Li troviamo sui capelli, sono la specie più comune e interessano maggiormente i bambini in età scolare.
Vengono colpiti soprattutto bambini di età compresa tra i tre e gli undici anni da epidemie sistematiche nelle scuole, dove almeno un quarto dei bambini totali, a prescindere dalla loro situazione sociale e cura dell'igiene, vengono contagiati.
Questi pidocchi vivono sui capelli e si nutrono del sangue che succhiano pungendo il cuoio capelluto e provocando il tipico prurito. Le uova, chiamate lendini, vengono deposte dalla femmina adulta (i pidocchi vivono circa 40-45 giorni, con una media di 10 uova deposte al giorno si arriva a 300 uova al mese per ogni femmina adulta) e rimangono saldamente attaccate ai capelli soprattutto dietro alle orecchie e sulla nuca. Ecco come appaiono le lendini sui capelli:
La trasmissione è molto semplice, infatti avviene o attraverso il contatto diretto dei capelli (è sufficiente che due bambini siano seduti a giocare uno vicino all’altro e i capelli si sfiorino) o anche solo attraverso lo scambio di oggetti e abiti (cappelli, fermagli, maglioni, pettini, etc.).
Per questo è importante agire tempestivamente e tenere i bambini di questa età sempre controllati.
I sintomi di pediculosi
Non è semplice riconoscere i pidocchi: sono insetti che scappano dalla luce, dunque non li vedremo mai a occhio nudo anche se cerchiamo tra i capelli. Per questo è importante una attenta prevenzione per evitare innanzitutto di essere infestati.
In caso di presenza di pidocchi i sintomi sono:
- Ingrossamento dei linfonodi sopra le orecchie e sulla nuca
- Cute arrossata, con presenza di piccole punture rosse sopra le orecchie e soprattutto sulla nuca: sono più piccole rispetto alle punture di zanzara e dunque si riconoscono facilmente.
- Intenso prurito alla testa, che non si verifica subito ma solo quando gli insetti cominciano a pungere.
E' più semplice scorgere le lendini: le uova sono più facilmente individuabili, perché non si nascondono, sono di colore chiaro (o al massimo marroncine) e si distinguono dalla forfora in quanto rimangono fortemente attaccate ai capelli, non vengono via nemmeno usando un pettinino fitto.
La prevenzione con i rimedi naturali
Il controllo costante dei capelli e del cuoio capelluto è il miglior modo per evitare dal principio di essere infestati dai pidocchi. Esistono molti metodi, completamente naturali, per rendere i nostri capelli sgraditi a questi parassiti, anche se non esiste a riguardo nessun dato scientifico certo.
E’ importante non usare preventivamente prodotti antiparassitari chimici, per evitare di rendere i pidocchi resistenti ai trattamenti.



Il trattamento in caso di infestazione
In caso di infestazione da pidocchi non esistono rimedi semplici e naturali allo stesso tempo. Tutti i rimedi “della nonna” che si trovano in internet (maionese, olio di oliva, aspirina, phon caldo o piastra) non sono sicuri, né hanno prova di efficacia.
Antiparassitari a base chimica
In caso di infestazione da pidocchi si può optare per un prodotto antiparassitario a base chimica, come piretro, permetrina o malathion.
Vantaggi: è sufficiente 1 applicazione (2 al massimo) per eliminare tutti i parassiti
Svantaggi: occorre comunque rimuovere con il pettinino le lendini, effettuare controllo periodico ed eventualmente ripetere.
Il trattamento chimico è controindicato in gravidanza, allattamento e sotto i 2 anni di età.
I ricercatori della Southern Illinois University hanno riscontrato mutazioni genetiche tali da rendere i pidocchi resistenti ai trattamenti in ben 104 delle 109 specie di parassiti monitorati. I pidocchi avrebbero sviluppato nel tempo un alto livello di resistenza ai più comuni trattamenti chimici, il che li renderebbe davvero difficili da eliminare, se non passando ai vecchi cari rimedi naturali.
Rimedi naturali contro i pidocchi
Nel caso si opti per un rimedio naturale, sappiamo che le controindicazioni sono senz’altro minori, ma i tempi e l’impegno di certo maggiori.




Impedire la diffusione
Una delle parti maggiormente dimenticate nella lotta ai pidocchi è quello di impedirne la diffusione e riproduzione. Particolarmente importante quindi lavare i vestiti indossati e prodotti tessili come lenzuola e quanto altro possa essere entrato in contatto con l’ospite, a temperature superiori ai 60 gradi. In alternativa è possibile inserire tutti gli oggetti a rischio in un sacco di plastica ben chiuso e porlo in freezer per 24 ore.
Se non è possibile procedere in questo modo, occorrerà tenere gli oggetti nel sacco per almeno 10 giorni. Questo il margine minimo di sicurezza per la morte non soltanto dei pidocchi adulti (che solitamente avviene entro 48 ore dall’ultimo nutrimento), ma anche di larve e uova, più longeve.
Il taglio dei capelli non rappresenta di per sé un rimedio, è tuttavia una soluzione pratica (ovviamente più semplice con i maschietti) per poter rimuovere le lendini ed effettuare controlli e cure più efficaci.
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