Mio figlio è autistico? Cos’è l’autismo, quali sono i campanelli d’allarme, la diagnosi.
L’Autismo non è facilmente definibile: possiamo dire che fa parte dei Disturbi Generalizzati dello Sviluppo (DGS), nello specifico “disturbi dello spettro autistico” che si manifestano in genere entro i 3 anni di vita con difficoltà nella comunicazione e nell’interazione sociale insieme alla presenza di comportamenti e interessi ristretti e ripetitivi.
E’ autismo?
La diagnosi di Autismo si basa su criteri comportamentali, non esiste infatti un test specifico per confermarlo.

1) compromissione qualitativa dell’interazione sociale;
2) compromissione qualitativa della comunicazione verbale e non verbale;
3) modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati.
A questi si associano frequentemente altri due sintomi:
4. il ritardo mentale (presente nel 75% dei pazienti autistici);
5. l’epilessia (presente nel 30-40% dei casi)
I campanelli d’allarme
Il genitore dovrebbe consultare uno specialista quando il bambino:
– Non risponde al suo nome
– Non è capace di chiedere cosa desidera
– Il linguaggio è in ritardo
– Non segue le indicazioni che gli vengono date
– A volte sembra sordo
– A volte sembra capace di udire altre no
– Non indica e non saluta con la mano
– Prima diceva qualche parola, ora non più
– Non sorride socialmente
– Sembra preferisca giocare da solo
– Prende gli oggetti da solo
– E’ molto indipendente
– Fa le cose “precocemente”
– Attua scarso contatto con gli occhi
– Sembra in un mondo tutto suo
– Ci chiude fuori
– Non è interessato agli altri bambini
– Ha crisi di collera-aggressività
– E’ iper-attivo, non-cooperativo, provocatorio
– Non sa come usare i giocattoli
– Si blocca regolarmente sulle cose
– Cammina in punta di piedi
– Ha attaccamenti inusuali ad alcuni giocattoli o oggetti
– Allinea gli oggetti
– E’ ipersensibile a certe fibre tessili o a certi suoni
– Ha strani modelli di movimento
Inoltre spesso presenta:
– Nessuna lallazione entro i 12 mesi
– Nessuna gestualità (indicare, muovere la mano, salutare etc.) entro i 12 mesi
– Nessuna parola entro i 16 mesi
– Nessuna frase spontanea (non ecolalia) di due parole entro i 24 mesi di età
– QUALUNQUE perdita di QUALSIASI abilità linguistica o sociale ad OGNI età.
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La diagnosi di autismo
La valutazione clinica strutturata comprende:
- la visita neuropsichiatrica infantile: anamnesi personale e familiare e obiettività Neuropsichiatrica;
- la valutazione sintomatologica attraverso i seguenti test:
– ADOS-G, Autism Diagnostic Observation Schedule: osservazione diretta e standardizzata del bambino per la valutazione della sintomatologia autistica;
– ADI-R, Autism Diagnostic Interview–Revised: intervista semistrutturata ai genitori per la valutazione della sintomatologia autistica;
– SCQ, Social Communication Questionnaire: questionario per la valutazione delle competenze socio-comunicative. - la valutazione cognitiva attraverso i seguenti test:
– GMDS, Griffith’s Mental Developmental Scales;
– LEITER-R;
– scale WECHSLER. - la valutazione delle competenze adattive attraverso la VABS, Vineland Adaptive Behavior Scale: intervista ai genitori per la valutazione dello sviluppo adattivo;
- la valutazione della comorbilità psicopatologica attraverso la CBCL, Child Behaviour Checklist;
- la valutazione del linguaggio attraverso batterie di test linguistici appropriate per l’età (PinG, Peaboby, TFL, Rustioni, CCC, ecc.) e somministrazione dei questiuonari PVB, Primo Vocabolario del Bambino;
- la valutazione dei fattori di stress attraverso il PSI-SF, Parenting Stress Index – short form.
Autismo e altri Disturbi Pervasivi dello Sviluppo
Il Disturbo Autistico so inserisce in un più ampio gruppo di disturbi, i Disturbi Pervasivi dello Sviluppo che, pur avendo alcune caratteristiche in comune, si differenziano per altre. Tra questi disturbi troviamo:
- Disturbo di Asperger
- il Disturbo di Rett
- il Disturbo Disintegrativo dell’infanzia
- il Disturbo Pervasivo dello Sviluppo Non Altrimenti Specificato
Disturbo di Asperger
Si differenzia dal Disturbo Autistico per una minore compromissione dell’Interazione Sociale, un livello linguistico e cognitivo nei limiti della norma e per la presenza di schemi di attività ed interessi ristretti e ripetitivi.
Disturbo Disintegrativo dell’infanzia
Simile al Disturbo Autistico, si differenzia esclusivamente per le modalità di esordio. E’, infatti, caratterizzato da uno sviluppo apparentemente normale nei primi due anni di vita, con perdita delle competenze precedentemente acquisite.
Disturbo di Rett
Colpisce quasi esclusivamente il sesso femminile, esordisce tra i 6 e i 18 mesi, dopo un periodo di sviluppo normale, e dipende da una mutazione nel gene MECP2 . Il quadro clinico è caratterizzato da una regressione dello sviluppo comunicativo-sociale e dalla perdita delle competenze prassiche, con comparsa di caratteristiche stereotipie motorie a carico delle mani. Abituale è la presenza di disturbi della coordinazione motoria e di alterazioni elettroencefalografiche.
Disturbo Pervasivo dello Sviluppo Non Altrimenti Specificato
Rientrano in questa categoria quei disturbi per i quali non sono stati ancora definiti con precisione i criteri diagnostici.
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