L’asma si cura in famiglia
Alcuni ricercatori dell’università dell’Illinois, negli Stati Uniti, in base a dati raccolti su una sessantina di bambini asmatici hanno affermato convinti: «I pranzi in famiglia aiutano a ridurre i sintomi dell’asma, perché diminuiscono l’ansia da separazione dai genitori tipica di questi piccoli con problemi respiratori».
La parola agli esperti
Barbara Fiese, direttrice del Family Resiliency Center dell’università statunitense ha valutato come la compromissione della funzionalità polmonare (e quindi la gravità dell’asma) vada di pari passo con la presenza di ansia da separazione. Secondo e più importante dato, le interazioni familiari positive ai pasti possono spezzare questo circolo vizioso riducendo l’ansia e migliorando i sintomi dell’asma.
Insomma è confermato anche in questo caso che se il bimbo capisce che le dinamiche sono sempre quelle e sa che cosa aspettarsi, sviluppa un prezioso senso di sicurezza, particolarmente importante negli asmatici che tendono ovviamente a sentirsi più vulnerabili degli altri.
Consigli per i genitori
Altri consigli per far sì che il pasto aiuti a “curare” l’asma? «Mostrare sincero interesse per le attività del bambino, lasciare da parte le discussioni coniugali, far capire al piccolo che c’è sempre un adulto che tiene sotto controllo la situazione. In questo modo il bambino comincia a considerare i suoi sintomi meno minacciosi, sviluppa maggior sicurezza nei confronti di se stesso e delle relazioni familiari e, come corollario, ci guadagna in termini di funzionalità dei polmoni», conclude la ricercatrice statunitense.
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