La vera storia di Babbo Natale, per i maggiori di 12 anni!
La leggenda di babbo Natale proviene davvero da miti e racconti che si perdono nel tempo e che col passare dei secoli hanno portato all’idea del babbo Natale che tutti conosciamo.
Babbo Natale, dalla tradizione classica…
Pare che, secondo la cultura greca classica, il dio del mare, Poseidone fosse un dispensatore di doni. Questa divinità, Poseidone per i greci, Nettuno per i romani, Odino o Nickar per i teutonici, galoppava nel cielo durante il solstizio d’inverno distribuendo doni ai suoi adoratori.
Sembra anche che, nei primi anni di diffusione del cristianesimo, in cui le divinità pagane vengono demonizzate dalla Chiesa, tutti i templi consacrati a Hold Nickar o Poseidone furono convertiti a San Nicola, che veniva chiamato per questo anche “il marinaio”.
… alla figura di San Nicola
San Nicola è originario della Turchia: nacque a Patara in Turchia, da una ricca famiglia, intorno al 250. Nel IV secolo divenne vescovo di Mira e qui Nicola visse e morì. La sua figura è ricordata come caritatevole e attenta ai bisogni spirituali e materiali dei suoi fedeli, visse al tempo di Costantino il Grande, ma si crede che abbia sofferto per le persecuzioni di Diocleziano e di Licinio.
Morì probabilmente dopo aver partecipato al Concilio di Nicea del 325. Le sue spoglie mortali furono conservate in Turchia fino all’incirca all’anno 1087, quando il territorio venne saccheggiato da un gruppo di marinai baresi travestiti da mercanti, alla ricerca del Santo Graal e vennero portate a Bari. Da qui trae origine la leggenda del famoso San Nicola da Bari, riconosciuto universalmente come taumaturgo.
Da San Nicola a Babbo Natale
Il primo racconto da cui trae origine il mito di Babbo Natale, legato a san Nicola, deriva da un racconto greco, citato anche nella Divina Commedia di Dante (nel Purgatorio XX, 31-33) scritto da Michele Archimandrita nel IX secolo.
Ma le leggende su San Nicola si sprecano: secondo alcuni san Nicola era famoso e amato per il fatto che dispensava cibo nei camini delle famiglie più povere, aiutato da un fedele asinello che caricava il pesante fardello dei doni sulla sua groppa. Per altri, non potendo san Nicola contare su così tanto denaro da far felice così tante persone, era allora sicuramente in possesso del Santo Graal e per questo le sue spoglie furono cercate e trafugate.
Secondo altre leggende San Nicola portava doni di nascosto per cercare di rimanere anonimo e, mentre all’inizio i regali venivano distribuiti il 6 dicembre, festa di San Nicola, col passare del tempo la festa venne prolungata fino a giungere al 24 dicembre, la data che da secoli è tradizionale per lo scambio dei doni.
La data del Natale: dal solstizio d’inverno al 25 dicembre
La data del 25 dicembre è legata al Solstizio d’ Inverno (21 dicembre), che è la notte più lunga e il giorno più breve dell’ anno. Fin dall’antichità era considerata la notte più magica dell’anno e veniva celebrata con enormi falò e sacrifici in onore degli dei. Dal 22 al 24 dicembre sembra che il Sole giunga al suo massimo declino. Il 24 riprende il suo cammino di risalita fino al suo apice che si concretizza nel solstizio d’estate. Il 25 dicembre rappresenta dunque il giorno della rinascita, della rivalsa della luce del Sole sulle tenebre.
Per questo, in molte religioni, questa data viene rappresentata con la nascita di un dio, per esempio il dio Horus viene raffigurato spesso in braccio a Iside e ricorda la Madonna col bambino, ma ricordiamo anche il dio Mitra indo-persiano, partorito da una vergine, che aveva dodici discepoli e veniva soprannominato “il Salvatore”, il dio babilonese Shamas, dio del Sole, della giustizia e della predizione, che veniva festeggiato nel 3000 a.C. circa. In seguito ricordiamo il culto della dea Ishtar e di suo figlio Tammuz, considerato l’incarnazione del Sole, che muore per risorgere dopo tre giorni.
L’avvento di Babbo Natale e Gesù Bambino
La leggenda di san Nicola si è protratta, modificata e arricchita nei secoli, fino ad arrivare al XVI secolo, quando, con la Riforma Protestante, anche i santi, come a suo tempo fu per le divinità pagane, cominciarono ad essere visti di cattivo occhio. Allora, per non perdere l’antica e amata tradizione del regali da scambiarsi la notte del 24 dicembre, la figura di san Nicola venne gradualmente sostituita: in Inghilterra San Nicola fu aiutato da un vecchio con la barba bianca, in Germania lo stampo cattolico sostituì San Nicola con Gesù Bambino.
Dopo la riforma non solo la figura ma ovviamente anche il nome del santo venne modificata diventando in olandese e tedesco Sinter Klass (san Nicola) e Kris Kringle (Gesù bambino). Gli immigrati di lingua tedesca negli Stati Uniti vi portarono questa antica tradizione e, col tempo, il nome tedesco si tramutò nel nome ormai noto in tutto il mondo “Santa Claus”.
Santa Claus e Babbo Natale, le curiosità
Lascia un commento