tv“Colui che scrive nell’anima di un bambino, scrive per sempre” Anonimo

Cos’è la programmazione mentale

La mente è una sola, ma si compone principalmente di due funzioni; la mente CONSCIA e la mente INCONSCIA.

La mente conscia

La mente conscia è quella nostra parte razionale ed oggettiva.

La mente inconscia

La mente inconscia è la mente soggettiva, impersonale, non selettiva ed ha  principalmente 4 caratteristiche:

  • è suggestionabile,
  • è letterale (capisce proprio ciò che diciamo e non cosa intendevamo dire),
  • non ha senso dello humor (sei stupido è sei stupido, non quanto sei simpatico)
  • è incapace di analizzare (se le si dà un’istruzione la esegue senza preoccuparsi se è illogico, nocivo o negativo).
Quando incidiamo qualcosa nella mente inconscia, la mente conscia farà in modo di trasformarlo in realtà materiale, è l'inconscio che ci guida.

La programmazione mentale non è altro che l’insieme dei messaggi che inviamo alla mente inconscia attraverso parole, immagini, sensazioni corporee RIPETUTE.

Il ruolo della televisione, del computer, dei videogiochi, di internet…

Quando lasciate vostro figlio da solo davanti alla TV (o altri strumenti elettronici) state facendo in modo che venga programmato dallo strumento più persuasivo di tutti, mettendolo nelle mani di persone che hanno il solo scopo di vendere qualcosa, spingendo il consumismo e la vita facile, senza impegno.

Dopo 20 minuti di televisione la persona entra in stato di IPNOSI, uno stato mentale in cui è altamente SUGGESTIONABILE.

A 16 anni, in media, un ragazzo ha già assistito a 18000 omicidi. Ogni settimana si assiste a circa 670 omicidi, 15 rapimenti, 420 sparatorie e innumerevoli scene di violenza. La violenza vista fa in modo che il bambino non solo si abitui alla violenza, ma che la utilizzi.

La Tv e il PC non sono delle baby sitter e i bambini hanno bisogno di buone esperienze sensoriali per crescere sani!

Cominciamo noi adulti a restare per un mese senza Tv e notiamo al differenza: saremo più calmi, felici, consapevoli, avremo usato questo tempo per fare qualcosa di più utile e avremo passato più tempo con i nostri figli. Perché perdere tempo a guardare le vite degli altri? Viviamo la nostra!

“Un bambino pregava cosi:
Signore, oggi ti chiedo qualcosa di speciale… FAMMI DIVENTARE UNA TV!
Vorrei vivere come la tele di casa mia. Vorrei avere una stanza speciale in cui riunire tutti i membri della mia famiglia attorno a me. Essere preso sul serio quando parlo e diventare il centro dell’attenzione, che tutti ascoltano senza interrompere o fare storie. Vorrei sentire l’attenzione speciale che riceve la tele quando non funziona. Avere la compagnia di mio papà quando torna a casa , anche se è stanco per il lavoro. Che mia mamma mi cerchi quando è sola e annoiata. Che i miei fratelli litighino per la mia compagnia. E che possa divertire tutti quanti, anche se la maggior parte delle volte non dirò niente di importante. Vorrei vivere la sensazione che lascino perdere tutto per passare qualche momento assieme a me.
Signore non ti chiedo molto… solo di vivere come vive qualunque televisore.”
E. de La Parra Paz PNL con i bambini di Eric De La Parra Paz

La TV, un uso corretto

Esistono alcuni autori che sostengono che lo stare davanti alla Tv faccia bene ai bambini piccoli. Altri sostengono anche che l’abituarsi ai messaggi veloci, al linguaggio televisivo porti benefici in termini di abilita’ di apprendimento.

Secondo S. Bonino, del dipartimento di psicologia dell'università di Torino, "la realtà è che gli studi condotti dagli psicologi infantili sono tutti concordi nel segnalare i danni conseguenti alla precoce e continuativa  visione della TV."

Ricordiamo che i danni sono indipendenti dal contenuto del programma e riguardano anche quei programmi “buoni” fatti apposta per i bambini.

Ai piccoli la Tv fa male perché li immerge e sommerge di tanti e mutevoli stimoli del tutto staccati da una relazione sociale vera e autentica. Questo provoca non solo disturbi dell’attenzione e della concentrazione, la cosa più grave è senz’altro che il piccolo non vive un’esperienza di  sincronicità emotiva e affettiva con una persona reale, che è la sola capace di dare significato, con parole, ma soprattutto con la mimica, alle emozioni che sta provando, oltre al fatto di poter dimostrare empatia verso il bambino.

“Il bambino piccolo, perciò, sperimenta con la TV emozioni frammentate e slegate dal rapporto sociale. Non stupisce che i bambini che vedono molta TV abbiano nel tempo un ritardo del linguaggio e una minore capacità di condivisione emotiva. Soprattutto nei primi anni, lo sviluppo cognitivo e emotivo passa attraverso il rapporto con gli altri, adulti e bambini” ricorda la Bonino.

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