La pet-therapy, cos’è, la storia, quando è utile, quali animali si utilizzano
La Pet-Ttherapy è un programma di benessere che si basa sull’assistenza degli animali domestici, per esempio cani, gatti, conigli, affiancandosi a terapie di altro tipo (mediche, pedagogiche, etc.), per la cura sia di disabilità psichiche, come per esempio l’autismo, sia fisiche (deficit dell’udito, della vista e del movimento) ed anche dei disturbi dell’apprendimento e del comportamento, come ansia, iperattività, autismo.
L’animale, insieme a professionisti specializzati, come psicologi, pedagogisti, operatori sanitari, aiuta il soggetto in difficoltà ad innescare spontaneamente quei meccanismi che portano al benessere.
La pet-therapy o, meglio, le attività assistite da animali (AAA), le attività educative assistite da animali (AAE) e le terapie assistite da animali (TAA) si basano sul rapporto speciale che molte persone riescono a instaurare con gli animali e che permette di veicolare processi terapeutici, educativi, esperienze e momenti ludico – motori.
Un aspetto molto importante è il gioco. L’aspetto ludico regala momenti di serenità oltre a indurre a movimenti fisici, l’animale stimola il movimento fino ad arrivare a una vera e propria attività sportiva.
La storia della pet therapy
L’intuizione del valore terapeutico degli animali risale all’antichità e si è raffinata nel corso dei secoli.
I primi esperimenti di pet therapy furono avviati durante la Seconda Guerra Mondiale, quando per la prima volta gatti e cani vennero utilizzati per ridurre i danni psicologici causati dal trauma bellico.
La “terapia assistita con gli animali” – TAA – fu ufficializzata nel 1961 come intervento terapeutico: l’animale diventa co-terapeuta nell’intervento di guarigione.
Dagli anni Ottanta il programma di pet therapy viene ampliato:
- AAA, Animal Assisted Activities, cioè le attività svolte con l’ausilio di animali, che differiscono dalla pet therapy perché non hanno specifici obiettivi terapeutici ma sono interventi che migliorano in generale la qualità della vita di chi ha problemi, fisici o psicologici, attraverso la visita periodica di un animale.
- AAT, Animal Assisted Therapy, la vera e propria Pet therapy, che ha come scopo il miglioramento della salute di un paziente, in cui si lavora per obiettivi graduali. In questo caso esiste una vera e propria equipe costituita da un medico, uno psicologo e un operatore specializzato nella conduzione dell’animale, oltre, ovviamente, all’animale stesso.
Ai nostri giorni esistono anche le AAE, attività educative con animali.
I benefici della pet-therapy e degli IAA (interventi assistiti con gli animali)
Durante le sedute si abbassa l’ansia, si riduce la pressione sanguigna, la glicemia e il battito cardiaco e, dopo, i livelli di cortisolo ed endorfine, ormoni del benessere risultano aumentati.
Gli animali possono ridurre problematiche legate all’umore, trasmettendo calore e affetto.
Nella pet therapy agisce una comunicazione non verbale in grado di instaurare un legame basato su comprensione e empatia: le ultime ricerche mediche definiscono gli animali “acceleratori di relazioni umane”. Le emozioni vengono espresse attraverso il tatto e la mimica: si realizza una comunicazione profonda, sincera e autentica.
Si riscontra anche un miglioramento nell’attenzione e, in soggetti che compiono movimenti improvvisi o violenti che non riescono a controllare, un incremento nella capacità del controllo del proprio corpo.
Per quanto attiene al linguaggio, i pazienti si abituano a parlare con l’animale e ad esprimere le proprie emozioni, cosa che, ad esempio, per un paziente autistico è davvero difficile.

Per chi è utile la pet-therapy
Il contatto con gli animali è benefico sempre e ad ogni età.
I soggetti che più comunemente di rivolgono alla pet-therapy sono:
- Bambini e adulti con disturbi del comportamento e dell’apprendimento.
- Bambini e adulti autistici o con tratti autistici.
- Bambini e adulti con difficoltà e ritardi psico-motori
- Bambini e adulti diversamente abili.
- Bambini e adulti affetti da patologie fisiche o in cura per malattie più o meno invalidanti.
- Adulti con problemi di dipendenza.
- Anziani affetti da demenza senile, malattie degenerative, difficoltà motorie.

Quali animali si utilizzano per la pet-therapy
La scelta dell’animale da parte degli operatori avviene in maniera graduale: si inizia in generale con i conigli che vengono accettati subito dai bambini i quali, in genere, non ne hanno paura.
Gatti e cani sono fra gli animali più utilizzati, insieme a cavalli, delfini e asini. Ma praticamente tutti gli animali possono essere utilizzati per questo scopo, anche pappagalli, delfini, criceti, tartarughe e pesci.
Un riferimento per la pet therapy in Italia è l’Associazione Italiana Pet Therapy, nata nel 1998. In rete è inoltre possibile trovare un elenco di centri per la pet therapy. L'A.I.P.A.T.A. è l'Associazione Italiana Professionale degli Operatori di Attività e Terapie con animali.
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