Il dolore nel travaglio e nel parto: a cosa serve, come controllarlo.
Il parto è un’esperienza che segna la donna per tutta la vita: può darle un’estrema forza e vitalità o al contrario farla sentire incapace e inadeguata.
Perché si prova dolore durante il parto
Il dolore fa parte della vita, cominciamo a provare dolore fin da piccolissimi, pensiamo alle coliche del neonato, al dolore dei primi denti che spuntano… il dolore è necessario: se non lo provassimo non ci renderemmo conto di cosa avviene all’interno o all’esterno del nostro corpo.
Nello specifico del parto, il dolore:
- Ci mette in uno stato di allerta, aumentando la nostra percezione interna ed esterna e quindi proteggendoci.
- Ci segnala che sta succedendo qualcosa e ci obbliga a cercare un luogo sicuro e protetto e a chiedere l’intervento di qualcuno.
- Ci segnala che stiamo compiendo un passaggio di stato: superare un’esperienza dolorosa costringe ad attivare tutte le nostre risorse e ci permette di uscirne più forti e più potenti.
- Il dolore costringe a perdere il controllo, a toccare il limite di sé. A perdersi, ad abbandonarsi, a lasciare il nostro vecchio Io per poter accogliere un nuovo ruolo, di dono, di offerta gratuita che è l’essere madre.
- Segnala la separazione e la perdita. Attiva una risposta endocrina, utile sia alla madre sia all’adattamento del bambino al mondo.
- Ci induce a cercare nuovi movimenti e posizioni che favoriscono la discesa del bambino nel canale del parto e la sua nascita, evitando così sofferenza materno-fetale.
Cosa influisce sulla percezione del dolore
Ricordiamoci che il dolore normale e fisiologico può essere reso intenso e insopportabile da procedure, eventi e interventi esterni che interferiscano con i nostri sentimenti, percezioni e sensazioni.
Interventi esterni
Interventi esterni che non ci lascino l’opportunità di vivere naturalmente il nostro parto influiscono sulla nostra percezione del dolore, per esempio:
- il clistere (durante il travaglio l’intestino si svuota fisiologicamente da sé)
- l’induzione farmacologia con ossitocina (anticipa un processo che avverrebbe naturalmente in condizioni ottimali);
- la dilatazione manuale del collo dell’utero; manovra di Kristeller;
- episiotomia; forcipe e ventosa;
- posizione supina obbligata;
- monitoraggio continuo;
- rottura provocata e precoce del sacco amniotico.
Mancanza di intimità e tranquillità
Anche la mancanza di intimità e tranquillità influiscono negativamente a causa di:
- caratteristiche dell’ambiente (temperatura, colore, luminosità, ci comunica freddezza? Non ci sentiamo a casa?)
- messaggi inviati da chi ci sta vicino (ci comunicano ansia? Insofferenza? Fretta? Sono stanchi? Stressati? Non si curano di noi?)
- mancanza di sostegno (Ci sentiamo isolate? Ci sentiamo incomprese? Percepiamo incuria? Non ci sentiamo al sicuro? Non sentiamo protezione?)
Preconcetti negativi
Il cervello non distingue tra realtà e fantasia, il messaggio inviato, che sia reale o immaginato, ottiene sempre lo stesso effetto. Allora evitiamo questi pensieri:
- Mi aspetto di dover soffrire tanto.
- Credo che non ce la farò.
- Nella mia famiglia hanno fatto tutte il cesareo quindi lo dovrò fare per forza anch’io. Etc.
Controllare il dolore durante il parto
Il dolore viene controllato grazie a semplici, ma efficaci accorgimenti.
Conoscenza e consapevolezza
- So cosa succederà?
- So come funziona il mio corpo?
- Come avviene il parto?
- Che strumenti utilizza il personale che mi assiste? etc.
- Conosco il mio corpo, le sue risorse, i miei sentimenti, i miei bisogni?
- Sono in grado di riconoscerli e controllarli? etc.
Sostegno
- Il mio partner è presente?
- Mi fido di lui?
- È preparato?
- Mi trasmette ansia o tranquillità?
- Posso lasciarmi andare in sua presenza o il fatto che sia presente mi disturba e mi irrigidisce?
Il parto è strettamente collegato all'aspetto sessuale, sarebbe quindi sconsigliabile essere accompagnate da mamme, sorelle e zie, a meno che l'intesa con loro non sia perfetta.
Ambiente e assistenza
- L‘ambiente mi trasmette tranquillità, calore, familiarità?
- Posso lasciarmi andare qui?
- Sono libera di muovermi come voglio, mettermi nella posizione che più desidero? etc.
- Il personale è preparato?
- Li conosco?
- Loro mi conoscono?
- Abbiamo la stessa visione del parto?
- Sanno cosa voglio e cosa no?
- Mi spiegano cosa succede e cosa hanno intenzione di fare? Mi tranquillizzano? etc.
Metodi naturali di controllo del dolore
- Shiatsu
- Riflessologia
- Massaggi
- Fiori di bach
- Aromaterapia
- Respirazione
- Rilassamento, etc.
Metodi farmacologici di controllo del dolore
- Nel caso lo desiderassi o si rendesse necessario potrei richiedere l’anestesia epidurale?
Spesso basta sapere di avere una scappatoia o una possibilità di scelta affinché la percezione del dolore scemi naturalmente.
Preparazione al parto
- Sono preparata al parto?
- Il mio corpo è preparato?
- Accetto il mio nuovo status di mamma?
- Ho elaborato le mie emozioni e i miei sentimenti?
- So lasciarmi andare? etc.
Una buona preparazione al parto è fondamentale perché possiamo avere un buon parto. Sarebbe importante cominciare a prepararsi fin dai primi mesi di gravidanza, abbiamo 9 mesi a disposizione per lavorare su di noi, se non l'abbiamo già fatto prima, per informarci sul parto, per scegliere la struttura a cui appoggiarci, per scegliere chi ci accompagnerà, per imparare tecniche di rilassamento e di respirazione.
Non scegliamo guidate solo dalla comodità o dal caso, la vera scelta deve essere consapevole, personale, profonda, solo così potremo evitare problemi e delusioni.
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