Il disegno infantile, dallo scarabocchio al realismo. Come il disegno si modifica in base all’età del bambino.
La crescita e le conquiste del nostro bambino si manifestano sempre su più piani, in una graduale conquista di autonomia ed equilibrio.
Osservare come tutti questi “piani” avanzino, a volte in modo scoordinato, a volte in armonia tra loro, ci offre molte indicazioni sullo stato di benessere del bambino.
I piani di sviluppo che possiamo osservare nel bambino sono molteplici, per esempio:
- Sviluppo fisico (osservazione dell’armonia tra le parti, dei denti, della schiena, della morfologia corporea in generale)
- Sviluppo motorio (osservazione delle abilità motorie, equilibrio, destrezza, armonia dei movimenti, ma anche della manualità “fine”, per esempio destrezza manuale)
- Sviluppo psicologico (osservazione della maturità individuale, equilibrio nella gestione delle emozioni, espressione del proprio punto di vista, etc.)
- Sviluppo sociale (osservazione del modo in cui il bambino si relaziona, con altri bambini o con gli adulti, ma anche col mondo in generale, per esempio animali o cose)
- Sviluppo cognitivo (osservazione delle capacità di comprensione, ragionamento, studio)
Queste grandi “macro-aree” sottendono poi molti altri aspetti. Prendiamo ora in considerazione l’aspetto del disegno infantile, che può rientrare in diverse delle aree sopracitate, per esempio necessita di un buono sviluppo motorio, fisico, ma anche psicologico, per esempio. Inoltre nel disegno possiamo comprendere a che fase dello sviluppo psico-cognitivo si trova il bambino.
Il foglio bianco, specchio dell’anima
Il foglio bianco su cui un bambino va a lasciare un segno, ha un significato simbolico molto forte: rappresenta il “luogo” in cui porre emozioni, sentimenti e pensieri.
Nel disegno il bambino sperimenta abilità motorie, visive ed oculo-manuali, emotive e soprattutto cognitive attraverso le quali cambia la sua concezione della realtà o mondo esterno. Si passa così dal rappresentare il mondo “interno a quello “esterno”, cogliendo così ogni minimo particolare che il mondo ci mette a disposizione.

L’evoluzione del disegno infantile
Già a partire dai primi scarabocchi il bambino riproduce graficamente le sue esperienze, “non l’esperienza di una realtà esterna costituita di oggetti, ma quella generata dal suo incontro con tali oggetti” (C. Longobardi, S. Pagani, A. Negro e R. Quaglia, “Il disegno infantile. Una rilettura psicologica”)


Secondo una ricerca, i bambini tra i 5 e 8 anni sono più interessati a rappresentare nei loro disegni non la “forma canonica” o prestabilita degli oggetti, ma gli aspetti che mettono in risalto le qualità dinamiche degli oggetti stessi.


Libri consigliati
![]() | ![]() |
![]() Come interpretarli per scoprire i sentimenti e le emozioni dei bambini | ![]() Scoprite la vostra famiglia con le favole-test sugli animali |
Prodotti utili
![]() Stockmar pastelli quadrati | ![]() Per trasportare e farsi trasportare |
![]() Käthe Kruse | ![]() Legler |