I bambini e la necessità fisiologica di stare all’aria aperta

Come si è arrivati alla ricerca sul tempo passato all’aria aperta dai bambini
Nel 2014 arriva una prima denuncia da parte dell’associazione no profit Nature Play SA – che sostiene il gioco all’aperto – la quale in un articolo sosteneva che l’87% dei bambini australiani passasse più tempo a giocare al chiuso che all’aria aperta.
Griffin Longley, amministratore delegato di Nature Play SA, è stato il primo a fare il paragone tra prigionieri e bambini: questa immagine così forte ha spinto James Hayhurst, responsabile azionario globale della Persil, a commissionare una ricerca indipendente.
La ricerca sul gioco all’aperto dei bambini
La ricerca ha coinvolto oltre 12.000 genitori di bambini di età compresa fra i 5 e i 12 anni in 10 paesi diversi ed ha confermato che, nonostante i genitori riconoscano e valorizzino l’importanza del gioco, una serie di fattori quali mancanza di tempo, mancanza di posti sicuri dove giocare ed altre attività programmate, fanno sì che i bambini abbiano poco tempo per giocare, soprattutto se si tratta di gioco libero e all’aria aperta.
Se si pensa che ai prigionieri di alta sicurezza sono concesse da una a due ore di tempo all’aria aperta ogni giorno, la maggior parte dei nostri bambini non arriva neppure all’ora.
Lo studio ha rivelato che quasi un terzo dei bambini del Regno Unito gioca fuori per 30 minuti o meno e uno su cinque non esce del tutto.
Perché il gioco libero all’aria aperta è così importante
Gli studi dimostrano che il gioco all’aperto è fondamentale per lo sviluppo di tratti caratteriali quali curiosità, resilienza, immaginazione, indipendenza e audacia.

Bambini ossessionati dagli schermi
Quando noi eravamo bambini passavamo intere giornate all’aperto, ma i bambini di oggi difficilmente, anche in estate passano più di qualche ora fuori. Cosa è cambiato nel corso degli anni?
Secondo i genitori del Regno Unito dipende da mancanza di spazi adeguati, clima e carenza di tempo, ma lo studio della Persil conferma che il clima ed il tempo non solo gli unici colpevoli.
La principale responsabile di questo cambiamento è la tecnologia: il gioco è diventato sempre più digitalizzato, così i bambini hanno perso quasi del tutto interesse per il gioco all’aperto e in mezzo alla natura.
Quasi 8 genitori su 10 sostengono che i loro figli spesso si rifiutano di giocare fuori senza un qualche supporto tecnologico. Preferiscono fare sport virtuale di fronte ad uno schermo piuttosto che uscire e praticarlo davvero.

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