Homeschooling: la scuola a casa. Cos’è l’istruzione parentale e come attuarla.

La storia dell’homeschooling, la scuola a casa
La figura dell’istitutore privato
Fino al Settecento era comune che i figli venissero educati da un istitutore o precettore privato, ma questo era possibile solo per le famiglie nobili o ricche: tutti gli altri bambini non potevano essere istruiti e la maggior parte della popolazione era analfabeta, ovvero non sapeva né leggere né scrivere.
Nel medioevo l’istruzione e scolarizzazione, in Italia, era interamente fornita dalla Chiesa, principalmente per la preparazione del clero, anche se alcune delle scuole vescovili e cenobiali ammettevano come studenti anche alcuni laici.

La scuola in Italia tra il XII e XVII secolo
L’insegnamento elementare laico si sviluppa nel XII circa, grazie al moltiplicarsi di scuole sia private che comunali: vi era un solo maestro per ogni scuola, che doveva seguire fino a 150 allievi. Il maestro era pagato o totalmente dagli studenti o una parte dagli studenti e una parte dal comune.
Le scuole comunali nell’arco dei secoli crebbero, come numero e importanza e, nel 1500 a Lucca, fu fondata la prima scuola comunale gratuita, che aveva sei maestri comunali di latino, ai quali era proibito esigere pagamenti dagli alunni.
Accanto alle scuole comunali continuavano a crescere e svilupparsi le scuole di carattere religioso, nel Seicento furono fondati i primi collegi, ad opera dei gesuiti, che riprendevano i programmi delle scuole umanistiche rinascimentali, gli insegnamenti venivano impartiti in latino e la formazione era di altissimo livello, tanto che divennero scuole frequentate principalmente da ceti medio-ricchi.
Nel Settecento vennero istituite le prime scuole pubbliche promosse e controllate dallo Stato: il primo stati italiano ad istituirne una fu il Regno di Sardegna.
Le riforme volute da Vittorio Amedeo II di Savoia trail 1717 1 1727 istituirono scuole laiche statali di vario grado e un apposito “Magistrato” incaricato di vigilare contro la possibile ingerenza di ordini religiosi.
La prima scuola dell’Obbligo
La prima “scuola dell’obbligo” prese avvio in Prussia alla fine del Seicento.
La più importante riforma scolastica europea fu quella varata da Maria Teresa d’Austria nel 1774, che prevedeva tra l’altro l’obbligatorietà della scuola elementare per i bambini dai 6 ai 12 anni e l’istituzione di apposite scuole normali (Normalschulen) per la preparazione dei maestri.
Negli Stati Uniti, il primo stato ad approvare una legge obbligatoria per l’educazione fu il Massachusetts, nel 1789, e venne stabilito nel 1852 un vero e proprio “sistema moderno di istruzione di Stato obbligatorio”.
Dopo la rivoluzione francese prende vita una nuova concezione della scuola: pubblica, obbligatoria e gratuita.
In Italia la legge Coppino del 1877 porta la durata delle elementari a 5 anni, e introduce l’obbligo scolastico nel primo triennio delle elementari stesse e la legge Orlando del 1904 la prolungò ai 12 anni.
La legge Daneo-Credaro, votata nel 1911 durante il ministero Giolitti, rese la scuola elementare, fino ad allora gestita dai comuni, un servizio statale.
La riforma Gentile (sotto il primo governo Mussolini, 1922-24) porta l’età dell’obbligo scolastico a 14 anni, e prevede cinque anni di scuola elementare uguale per tutti, frequentata da tutti gli aventi diritto con iscrizioni in base all’anno di nascita.
Nella Costituzione della Repubblica Italiana (art. 34) viene stabilita l’istruzione pubblica, gratuita e obbligatoria per almeno 8 anni. Viene sancita la libertà di istituire scuole “senza oneri per lo stato”.

Le basi dell’homeschooling
L’avvio dell’homeschooling, come contrapposizione a una scuola pubblica uguale per tutti, può essere ricondotto negli Stati Uniti tra gli anni Sessanta e Settanta.
Nella seconda metà degli anni settanta, Ray e Dorothy Moore cominciarono a documentare e pubblicare i risultati delle loro ricerche sull’ottimizzazione della formazione nei bambini a casa, il cui principale risultato è stato che i bambini non dovrebbero entrare nel sistema di istruzione formale prima dei dieci anni di età al fine di ottenere dei risultati ottimali dal punto di vista educativo e sociale.
John Holt negli anni Ottanta dice: ”Voglio chiarire che non vedo l’istruzione parentale come una sorta di risposta alle deficienze delle scuole. Penso che la famiglia sia la base adeguata per l’esplorazione del mondo che intendiamo per apprendimento o istruzione. La casa sarebbe la base migliore, non importa quanto siano valide le scuole”.
Attuare l’istruzione parentale in Italia
Le ricerche confermano che l’homeschooling è in continua crescita: in Gran Bretagna, secondo una ricerca recente, negli ultimi sei anni il numero dei ragazzi educati a casa è aumentato del 65 %.
Più di novecento università nel mondo accettano le iscrizioni degli homeschoolers e tra queste si annoverano Harvard, Cornell, Princeton, Dartmouth e Yale. In Inghilterra, negli Stati Uniti e in altre nazioni, i ragazzi homeschoolers possono accedere ai corsi universitari anche prima dei loro coetanei normalmente scolarizzati.
Le ragioni per cui si sceglie l’istruzione parentale o homeschooling
I genitori decidono di educare i figli per conto proprio soprattutto perché non in sintonia con le richieste e i programmi voluti dalla scuola pubblica o paritaria.
Secondo la ricerca inglese, citata prima, i motivi principali sono i seguenti:
- 13,4 % – filosofia o stile di vita
- 9,3 % – insoddisfazione per le scuole circostanti o da uno scontro che si è verificato fra genitori e la scuola che avevano scelto in precedenza per il proprio figlio
- 6,2 % – motivazioni religiose
- 4,8 % – paura del bullismo
- 4,3 % – a causa di specifici bisogni d’apprendimento dei bambini
- 3,4 % – classi troppo numerose per favorire un buon apprendimento
Si può scegliere l’istruzione parentale anche in Italia?
La nostra Costituzione, all’articolo 30, stabilisce che “È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli … Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.” All’ articolo 33: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.”

Solitamente l’istruzione parentale viene utilizzata da Associazioni che promuovono un certo tipo di pedagogia, per esempio la pedagogia libertaria oppure la pedagogia Waldorf (o steineriana), che necessitano di programmi educativi non facilmente assimilabili, come tempi e modi, ai comuni programmi d’insegnamento delle scuole pubbliche e paritarie.
Ma è possibile praticare l’istruzione parentale anche in casa propria, appoggiandosi magari a enti e associazioni che possano aiutare e sostenere i genitori in questa scelta.

Informazioni per gli homeschooler italiani



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