Bullismo, allarme sociale. Cos’è, come riconoscerlo e affrontarlo
Antico come il mondo, il fenomeno di prevaricazione sociale noto come”bullismo” non accenna a diminuire ed, anzi, con le nuove tecnologie, trova spazi e modalità sempre meno controllabili.
Anche se l’accezione per questo termine è tipicamente “scolastica” o giovanile, possiamo osservare lo stesso tipo di comportamento anche in altri contesti ed altre età, per esempio sotto forma di mobbing in ambito lavorativo o nonnismo nelle forze armate.
Per questo è importante aiutare bambini e ragazzi a riconoscere ed affrontare questa forma di disagio sociale che, altrimenti, si mantiene inalterata nei tempi e nelle età.
Cos’è il bullismo


Le caratteristiche del bullismo
- GIOVANE ETÀ – I soggetti sono bambini e giovani che condividono lo stesso contesto, scuola, oratorio, centro sportivo, etc.
- INTENZIONALITÀ – Prepotenza, molestie o aggressioni sono intenzionali, cioè sono messi in atto dal bullo sapendo di provocare un danno alla vittima oppure per divertimento.
- REITERAZIONE – Le azioni dei bulli durano nel tempo e sono ripetute.
- DISPARITÀ – Il bullismo non avviene tra pari, infatti è sempre presente uno squilibrio di potere tra chi compie l’azione e chi la subisce, per esempio di età, forza, genere.
- INCAPACITÀ DI REAZIONE – La vittima di bullismo non è in grado di difendersi autonomamente, viene isolata e ha paura di denunciare gli episodi di bullismo perché teme ritorsioni.
I luoghi e le forme del bullismo
Se il bullismo è sempre esistito, oggi è certamente cambiato il modo in cui si manifesta: se da un lato diventa sempre più “virtuale”, trovando nei nuovi mezzi di comunicazione una forma privilegiata di manifestazione, dall’altro è sempre più associato alla mera violenza fisica.
I luoghi del bullismo possono essere i più disparati, ma sono certamente accomunati dal fatto che sono “lontani” dagli occhi degli adulti, per esempio:
- MEZZI DI TRASPORTO – Treno, autobus o metropolitana, in questi luoghi si verifica un tipo di bullismo chiamato nonnismo: si verifica quando chi appartiene ad una determinata categoria (ad esempio un gruppo di ragazzi più grandi) si accanisce contro un’altra categoria (ragazzini più piccoli) costringendo a compiere azioni contro la propria volontà per permettergli di entrare nel gruppo o per allontanarlo del tutto.
- RICREAZIONE E CAMBI DELL’ORA – Bastano pochi minuti perché il bullo possa assumere atteggiamenti di prepotenza verso i compagni ad esempio con furti, minacce, richiesta di cedere la propria merenda o i propri soldi.
- INTERNET E NUOVI MEZZI DI COMUNICAZIONE – Se le violenze avvengono su internet (attraverso Whatsapp, Facebook, e-mail, sms, etc.) si parla invece di cyberbullismo. La realtà virtuale amplifica e rende virale l’insulto, la presa in giro attraverso frasi, foto o filmati compromettenti.
Esistono due forme di bullismo:
- DIRETTO – Per bullismo diretto si intendono attacchi espliciti nei confronti della vittima, di tipo fisico o verbale
- INDIRETTO – Per bullismo indiretto si intende il danneggiamento della vittima attraverso atti come l’esclusione dal gruppo dei pari, l’isolamento, la diffusione di pettegolezzi e calunnie sul suo conto, il danneggiamento dei suoi rapporti di amicizia.

Come affrontare il bullismo
1 – Capire se sei vittima di bullismo

Da un punto di vista comportamentale presta attenzione a questi segnali: ti senti isolato, senza amici, escluso, eviti i social, perché hai paura che ti prendano in giro, oppure li controlli ossessivamente, se hai paura o ti senti molto a disagio a scuola, all’oratorio o in altri luoghi di ritrovo dei tuoi coetanei.
se non vai più su internet, o viceversa controlli maniacalmente e spesso sul web e i tuoi propri social;
Altri campanelli di allarme possono essere dei malesseri fisici prima di andare nei luoghi di aggregazione dove accadono gli episodi di bullismo, per esempio mal di pancia, mal di testa, sbalzi di umore, tristezza, rabbia.
Ti senti stanco, svogliato, non ce la fai a studiare, non riesci più a comportarti e a fare quello che prima eri in grado di fare, potrebbe essere un effetto dello stress dovuto agli attacchi dei bulli.
2 – Parlarne e denunciare

non vergognarti per ciò che accade, non è in alcun modo colpa tua;
ricordati che chiedere aiuto non significa essere una spia o un debole, ma è il primo passo per risolvere la situazione;
sforzati di parlare con gli adulti e chiedi il loro aiuto senza vergognarti;
racconta agli insegnanti quello che accade, magari con l’aiuto e l’appoggio di qualche compagno;
parlane con la tua famiglia;
l’isolamento non è una soluzione. Altri ragazzi possono essere stati coinvolti in episodi di bullismo, ricordati che non sei solo;
Per avere consigli o parlare con qualcuno di quello che ti è accaduto, puoi chiamare il numero gratuito di Telefono Azzurro 1.96.96, attivo tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24 Anche via chat, tutti i giorni dalle 16.00 alle 20.00, accedendo al sito www.azzurro.it e cliccando su “ch@tt@ con Telefono Azzurro
3 – Non essere complice

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