Sterilità: a rischio 4 uomini su 10, le cause e i rimedi più efficaci
La concentrazione media di spermatozoi nei maschi in età riproduttiva è in calo: si stima infatti che 4 uomini su 10 siano interessati da una bassa qualità del seme.
Secondo quanto emerge da uno studio dell’European Society of Human Reproduction Embryology, solo 1 uomo su 4 ha una qualità del seme ritenuta “ottima”, nel 20/30 % degli uomini in età fertile la qualità è “discreta” mentre nel 10/15% dei casi la qualità viene giudicata ai limiti dell’infertilità.
Cos’è la qualità del seme maschile?
In base ai parametri dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, la concentrazione normale degli spermatozoi è di 15 milioni per millilitro. Sotto questa concentrazione si parla di oligospermia.
Ma non è solo la quantità a definire la qualità del seme maschile.
Lo spermiogramma è l’analisi del liquido seminale e serve ad evidenziare le varie componenti e le varie caratteristiche dello sperma al fine di dare un giudizio sulla fertilità e sullo stato di salute di tutto l’apparato genitale. I parametri più comuni che vengono misurati sono:
- il pH
- la viscosità
- il tempo di fluidificazione
- il numero di spermatozoi per ml
- la percentuale di forme normali
- la percentuale di motilità degli spermatozoi
- la concentrazione dei leucociti
Si parla di:
aspermia: se non c’è liquido seminale
ipospermia: se il volume è inferiore a 2 ml
iperspermia: se il volume è superiore a 6 ml
azoospermia: se nel liquido seminale non ci sono spermatozoi
oligospermia: se il numero degli spermatozoi è inferiore a 20.000.000 per ml
astenozoospermia: se la motilità è inferiore al 50% del numero totale
teratozoospermia: quando gli spermatozoi ma formati superano il 50%
Quali sono le cause di una scarsa qualità del seme
Le cause che possono influire sulla qualità del seme maschile:




I rimedi più efficaci contro la cattiva qualità dello sperma
Grazie a nuovi esami sempre più specifici ritrovare la fertilità è alla portata di quasi tutti, seguendo delle cure mirate consigliate nei centri per la fertilità. Spesso è sufficiente cambiare abitudini ed acquisire uno stile di vita più sano per ritrovare la piena salute riproduttiva.



La relazione tra nutrizione paterna e salute dei figli
Uno studio della University of New South Wales di Sydney, pubblicato sulla rivista Nature, ha invece ipotizzato la relazione tra nutrizione paterna e salute dei figli. E per dimostrare la validità della loro tesi gli scienziati hanno accoppiato dei ratti maschi, alimentati esclusivamente con cibi ricchi di grassi, con femmine sane, monitorando poi le condizioni di salute dei cuccioli femmine: hanno così scoperto che le “bimbe” sviluppavano il diabete prima ancora di raggiungere la pubertà e la concentrazione di glucosio nel sangue era il doppio rispetto a quella dei piccoli nati da altri maschi. Non solo. Anche la produzione di insulina (ovvero, l’ormone che regola il livello di zucchero nel sangue) veniva compromessa, visto che il valore raggiunto era la metà di quello normale.
Un aiuto per la fertilità
Si stima che circa 1/3 degli uomini definiti “infertili”, sottoposto alle adeguate cure, riesca a concepire un figlio in modo naturale.
I rimanenti casi possono ricorrere all’aiuto della fecondazione assistita e, recuperando gli spermatozoi direttamente dal testicolo e iniettandoli all’interno della cellula uovo, è possibile coronare il sogno di diventare genitore anche per uomini un tempo considerati totalmente sterili.
Solo nel 3% degli uomini infertili, a cui viene diagnosticata una completa azoospermia (mancata produzione di spermatozoi) sarà necessario ricorrere a una fecondazione eterologa con donazione di seme da parte di un soggetto esterno.
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