febbreLa mononucleosi è una malattia infettiva virale molto contagiosa, conosciuta anche come “malattia del bacio” a causa del fatto che si trasmette attraverso la saliva: basta infatti un bacio o scambiarsi stoviglie usate da persone infette per essere contagiati.

Questa malattia non è così rara come si pensa, infatti oltre il 90% della popolazione adulta risulta infettato dal virus e possiede gli anticorpi diretti verso antigeni virali.

L’infezione è particolarmente diffusa nel periodo adolescenziale, dai 15 ai 25 anni, ma può colpire sia i bambini che gli adulti. In genere nell’età giovanile la mononucleosi si manifesta nella sua forma classica, in età adulta invece è tipica una forma lieve, con febbre, malessere e debolezza.

Le cause della mononucleosi

Virus EBV

La mononucleosi è causata dal virus di Epstein-Barr (EBV), che fa parte degli Herpes Virus, le cui cellule bersaglio sono i linfociti B.

Il periodo di incubazione va dai 10 ai 60 giorni e nella maggior parte di casi si risolve entro 2-3 settimane.

La contagiosità è da 2 settimane prima che si manifesti la malattia fino anche a mesi dopo, dato che il virus rimane latente anche dopo la guarigione.

Visione naturopatica e psicosomatica

Guardando da un punto di vista olistico e naturopatico troviamo tra le concause lo stress, la carenza di minerali e la scarsa efficienza del sistema immunitario.

Da un punto di vista psicosomatico, il sistema immunitario sofferente risente della impossibilità di manifestare il proprio IO, a causa di paura, scarsa autostima, difficoltà di relazione, ambiente aggressivo, etc.

La persona sceglie di andare contro alle proprie idee più profonde, alle proprie credenze, ai propri bisogni e desideri, per evitare ulteriori tensioni che non sopporterebbe.

Lutto, traslochi e trasferimenti, dover subire vessazioni, essere aggrediti o aver timore di essere aggrediti porta il sistema immunitario in stress e difficoltà a riconoscere ciò che fa parte di noi e cosa è esterno, rendendolo incapace di difenderci.

I sintomi della mononucleosi

Solo il 5-10% di coloro che prendono la mononucleosi ha sintomi manifesti, un altro 10% ha disturbi vaghi, come mal di gola e piccole macchioline sulla pelle, mentre la gran parte degli individui che entra in contatto con il virus di Epstein-Barr non presenta sintomi.

I sintomi variano da persona a persona e possono andare dal non manifestare alcun sintomo a febbre di lunga durata o molto alte, per questo può venire facilmente scambiata con semplice influenza.

febbre termometro
La manifestazione “tipica” della mononucleosi è febbre alta e persistente, mal di gola (nel 30% dei casi si associano streptococco e mononucleosi), ingrossamento delle tonsille e dei linfonodi del collo, grande stanchezza, macchie sul corpo, ingrossamento di fegato e milza. A volte la stanchezza perdura per mesi dopo la manifestazione acuta.

Prevenzione della mononucleosi

Per le sue caratteristiche la mononucleosi è prevenibile solo attraverso buone pratiche igieniche: oltre a lavarsi spesso le mani, vita sana, alimentazione adeguata, giusta proporzione di sonno e riposo, pulizia regolare di tutti gli oggetti che possono venire in contatto con la saliva.

Gravidanza, bambini e mononucleosi

Gravidanza

Come abbiamo visto l’immunità alla mononucleosi è presente in più del 90% della popolazione, è quindi molto probabile che anche le future mamme, pur non sapendolo, siano immuni. In ogni caso la mononucleosi non è tra le malattie che procurano malformazioni fetali o aumentano il rischio di complicanze, sebbene la futura mamma possa andare incontro a indebolimento delle difese immunitarie, col pericolo di più facile esposizione ad infezioni. Per questo sarebbe meglio comunque evitarla, seguendo le semplici regole igieniche di evitare contatto con la saliva, non scambiandosi bottigliette d’acqua, posate, piatti, etc.

Neonato

I neonati, nel caso in cui la mamma sia immune, hanno ricevuto in gravidanza, per via transplacentare, gli anticorpi, che lo proteggono nei primi mesi di vita.

Bambino

I bambini che comunque siano colpiti da mononucleosi devono essere tenuti a riposo per diversi giorni, anche se di norma potrebbero tornare all’asilo o a scuola dopo 2-3 giorni dalla scomparsa della febbre.

febbre
BAMBINI E MONONUCLEOSI – Nel caso abbiamo avuto sintomi importanti e manifestino grande stanchezza è importante preoccuparsi di ricostituire il sistema immunitario, con fermenti lattici, integratori di oligoelementi e vitamine e molto riposo. Il decorso della malattia è innocuo, l’unica complicanza, abbastanza rara (5% dei casi) è la rottura della milza, che a causa del suo rigonfiamento potrebbe essere danneggiata da traumi. Per evitarlo è sufficiente il riposo nella fase acuta della malattia.

La cura della mononucleosi, i rimedi naturali

La terapia farmacologica della mononucleosi si orienta al contenimento delle complicanze, più che alla cura, vengono infatti somministrati antipiretici e antinfiammatori.

Gli antibiotici vengono utilizzati solo se insieme all’infezione virale della mononucleosi, c’è presenza anche di batteri (come per esempio lo streptococco). Importante ricordare che devono essere evitate le penicilline, causa di ulteriori complicanze e fenomeni esantematici-urticarioidi.

I rimedi naturopatici per la mononucleosi

Da un punto di vista naturopatico è importante sostenere l’organismo nel lavoro che sta facendo da sé, aiutando sistema immunitario e intervenendo con alimenti e fitoterapici che abbiano capacità antinfiammatorie.

vitamina C agrumi
VITAMINE E ALIMENTAZIONE – L’assunzione di vitamine può aiutare il sistema immunitario: vitamina A, vitamina C, vitamine del complesso B, magnesio  e potassio possono essere utili: i ricercatori hanno infatti dimostrato che queste integrazioni possono essere in grado di migliorare decisamente i livelli di energia in 6 settimane di uso costante.

 

echinacea purpurea
ECHINACEA – Numerose ricerche hanno evidenziato che la pianta di Echinacea è in grado di rafforzare le difese dell’organismo. Studi clinici hanno dimostrato che l’Echinacea riduce la durata dell’infezione.
ribes nero
RIBES NERO – Il ribes nero è un cortisonico naturale, perché promuove l’attività della corteccia surrenale e stimola dunque la produzione di cortisolo, che ha azione antinfiammatoria.

 

ginseng
GINSENG – il ginseng infatti agisce a livello dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene inducendo al liberazione di cortisolo, l’ormone dello stress, capace di migliorare la risposta allo stress psicofisico.

 

OLIGOELEMENTI
OLIGOELEMENTI – Manganese, Zinco, Rame, Selenio sotto forma di oligoelementi sono rimedi importanti che consentono di difendersi dai virus.
perilla
PERILLA OLIO – L’olio ottenuto dai semi di Perilla ha una forte azione antinfiammatoria, stimolando la produzione di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali.

 

lavanda
AROMATERAPIA – La lavanda (Lavandula officinalis), la menta piperita (Mentha piperita), il bergamotto (Citrus bergamia) e l’eucalipto (Eucalyptus globulus) sono suggeriti per ridurre la stanchezza e gli altri sintomi.

 

pappa reale
PAPPA REALE – Il cibo dell’ape regina, oltre ad avere proprietà rivitalizzanti e antiasteniche, è un ricostituente che dona energia e vitalità e favorisce la crescita e l’appetito dei bambini, soprattutto dopo una malattia. Senza dimenticare l’apporto dei fermenti lattici per il benessere del sistema immunitario.
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