Malattie esantematiche dei bambini: la Rosolia, cos’è, come si manifesta, come riconoscerla e i rimedi naturali
La rosolia è una delle più conosciute malattie esantematiche infantili e colpisce, soprattutto in primavera, i bambini e gli adolescenti tra i 2 e i 14 anni di età, con massimo picco tra i 5 e i 10 anni.
La rosolia ha un decorso benigno ed è generalmente di lieve entità nei bambini. Il principale rischio connesso con questa malattia è il contagio durante la gravidanza, che può provocare la rosolia congenita nel feto.
La rosolia, cos’è
La Rosolia è una malattia infettiva di origine virale, causata dal virus Rubeovirus, che esordisce con 1-2 giorni di febbre non molto alta (fino a 38° circa) e gonfiore dei linfonodi del collo. In seguito compare l’esantema, partendo dal viso e scendendo per tutto il corpo. Quando l’esantema si diffonde al resto del corpo in genere scompare dal viso.
La Rosolia ha un periodo di incubazione di 2-3 settimane, il contagio può avvenire da 7 giorni prima della comparsa dell’esantema fino a 8 giorni dopo.
Il contagio avviene attraverso il contatto diretto e prolungato con il muco o la saliva della persona infetta e, meno frequentemente, per via aerea.
La sintomatologia della Rosolia è lieve: all’inizio tosse, produzione di muco e arrossamento delle congiuntive, in seguito febbre e gonfiore delle ghiandole linfatiche del collo, infine esantema leggero prima sul volto, con macchie rosa e piatte che tendono a confluire tra loro, poi sul resto del corpo, con puntini rossi molto piccoli e ben separati.
La Rosolia ha origine virale e dunque non necessita di farmaci, ha generalmente decorso benigno e solo in rari casi può avere complicanze, per esempio piastrinopenia, artriti o dolori articolari, che si risolvono senza interventi nel giro di due settimane.
L’unico caso in cui la Rosolia può avere conseguenze gravi è quando il contagio avviene in gravidanza e la futura mamma non è stata immunizzata, naturalmente o artificialmente, in precedenza: il virus si può trasmettere dalla mamma al feto e, se questo avviene nel primo trimestre di gravidanza, ci possono essere una serie di conseguenze sul feto, per esempio cardiopatie, malformazioni dell’occhio (cataratta, retinopatia, glaucoma, microftalmia), dell’orecchio (sordità) o del cervello (microcefalia, ritardo mentale). Per questo tutte le donne in età fertile dovrebbero sottoporsi al Rubeotest che verifichi la loro immunità al virus della Rosolia. In caso non si sia immuni si consiglia la vaccinazione almeno 3 mesi prima del concepimento.
La Rosolia, come riconoscerla
Rosolia, i rimedi naturali
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