bimbo mammaSe pensiamo a noi, alla natura, a tutto ciò che vive su questa terra, possiamo osservare che tutte le creature sono accomunate dalla ritmicità: dell’alternanza di giorno e notte, estate e inverno, caldo e freddo, sole e luna…

Siamo a tal punto creature ritmiche che parliamo proprio di “ritmo circadiano” per indicare una sorta di orologio interno che regola le nostre attività organiche.

Il ritmo circadiano

L’etimologia è latina e significa appunto “intorno al giorno”, infatti questo ritmo è caratterizzato da un periodo di 24 ore.

Ritmi circadiani sono il ritmo veglia-sonno, il ritmo di secrezione del cortisolo e di varie altre sostanze biologiche, il ritmo di variazione della temperatura corporea e di altri parametri legati al sistema circolatorio. Oltre ai ritmi circadiani sono stati identificati e studiati vari ritmi circasettimanali, circamensili, circannuali.

Bambino e ritmo

Il bambino arriva su questa terra già predisposto al ritmo proprio perché è della natura degli esseri viventi averlo. Questo ritmo influenza la temperatura corporea, lo stato di veglia, l’appetito, la secrezione di ormoni, oltre agli orari di sonno ed altro ancora.

Il nostro ritmo viene però molto influenzato dall’ambiente, soprattutto quando parliamo di bambini molto piccoli: il non poter dormire quando il corpo lo chiede, il non poter mangiare quando è necessario, etc. influenza e provoca disturbi all’organismo infantile.

Scandire le giornate e le attività ritmicamente è quanto di meglio per tranquillizzare il bambino e dargli un senso di contenimento e stabilità. Il bambino ha bisogno di sapere cosa succederà e, anche se non conosce ancora il senso del tempo che passa, sapere cosa succederà “dopo” gli da una grande sicurezza.

Dare ritmo alle giornate non significa che queste debbano essere tutte uguali una all’altra, il ritmo, infatti non è semplice ripetizione: è ripetere modalità conosciute in situazioni, età e ambienti nuovi. Prendiamo la musica, per esempio: il valzer può avere lo stesso ritmo, eppure quanti tipi di valzer conosciamo?

Proprio l’avere dei ritmi e delle abitudini permette al bambino di sperimentare i suoi “tempi liberi” in cui può dedicarsi al gioco spontaneo e alle sue occupazioni senza essere disturbato o interrotto.

E l’avere delle abitudini permette anche di poterle anche modificare per un giorno: un giorno un po’ pazzerello dove si mangia al ristorante invece che a casa. Se il bambino ha delle abitudini ritmiche si possono creare delle occasioni speciali e dei giorni di festa, con grande gioia dei piccoli.

Avere dei ritmi abitudinari fin dai primi mesi del bambino permette inoltre di evitare problemi di disciplina o capricci: se il bambino sa che ci si lava le mani prima di mangiare, può protestare una volta, due, tre, ma se ogni volta noi perseveriamo, alla fine per lui sarà naturale farlo. Se ogni volta che usciamo noi ci mettiamo il cappello e lo mettiamo a lui, sarà lui stesso a farvi notare se un giorno l’abbiamo dimenticato.

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