parvorLe mamme a cui è capitato lo sanno: il parvor nocturnus (terrore notturno) è davvero difficile da gestire con calma e tranquillità. Ma anche se non arriviamo a parlare di terrore notturno, sono moltissimi i bambini che soffrono di incubi o di sonno agitato.

Gli incubi, in genere, cominciano a manifestarsi intorno ai 2 anni di età, ma sono più frequenti nei bambini che vanno dai 3 ai 6 anni.

Cos’è il parvor nocturnus

L’attacco di pavor nocturnus avviene durante il sonno, in maniera improvvisa e inaspettata: il bambino si solleva dal letto. Piange ed urla in maniera esagerata e non sembra reagire ad alcun richiamo dei genitori. Di solito ha gli occhi sbarrati ma non vede chi ha di fronte. Altre volte, può restare con gli occhi chiusi. Se si tenta di “consolarlo”, invece di calmarsi reagisce con maggior terrore.

Il bambino, anche se sembra sveglio, in realtà non lo è e per questo non reagisce agli stimoli ambientali. A volte esso può essere la conseguenza diretta di un incubo particolarmente spaventoso, ma nella maggior parte dei casi, il bambino non ricorda nessun incubo.

Incubi e ansia

Secondo uno Studio condotto in Canada da Valerie Simard, sotto la direzione di Tore Nielsen della University of Montreal, i brutti sogni nei bambini piccoli sembrano associati a livelli elevati di ansia.

Il gruppo di ricerca ha studiato 987 bambini del Quebec, osservati e valutati dai loro genitori a 29 , 41 , 50 mesi, e poi a 5 e 6 anni. Dai questionari compilati dai genitori si è potuto osservare che i bambini che facevano dei brutti sogni erano considerati dalle loro madri dei piccoli con difficoltà caratteriali a 5 e 17 mesi, oppure come particolarmente emotivi a 5 e 17 mesi, oppure con disturbi emotivi e troppo ansiosi a 17 mesi.

Come calmare il bambino in preda all’incubo

I bambini spesso si svegliano quando fanno brutti sogni, ma a volte sembrano incoscienti nel loro gridare, piangere, scalciare e muoversi agitatamente. Il compito dei genitori è quindi difficile e faticoso.

Vediamo quindi come agire praticamente, per prevenire o per far fronte a tale difficoltà

  • Fare in modo da poter sentire cosa avviene nella camera dei bambini per poter agire prontamente.
  • Esserci fisicamente, il bambino ha bisogno dell’adulto per sentirsi al sicuro.
  • Se il bimbo dorme, non svegliarlo, ma assisterlo finché si sia tranquillizzato.
  • Non cercate di farlo smettere di piangere, ma lasciategli sfogare la paura e la tensione e rischiarate gradualmente la stanza nel caso si sia svegliato
  • Restare col bambino fino a che si sia calmato, aspettare che abbia ripreso sonno prima di andarsene.  Per gli incubi davvero forti o il parvor, se il bambino si sveglia e fatica a riaddormentarsi, accendere la luce, cambiare stanza, andare un attimo in cucina a bere, leggere una favola, cantare una ninnananna, al limite anche un bagnetto o qualche minuto di un gioco tranquillo, possono servire a “staccare” il bambino dall’esperienza avuta.
  • Mantenere assoluta tranquillità: voce pacata, ritmica, tranquilla, confortante, una canzone, un abbraccio, un “sono qui con te” fanno sentire il bambino protetto.
  • “scacciare l’incubo”: dire al bimbo di mettere il suo sogno nelle nostre mani e poi soffiare per farlo sparire, oppure buttarlo fuori dalla porta, oppure accartocciarlo e buttarlo nella spazzatura.
  • Se il bimbo vuole parlare dell’incubo, ascoltarlo con pazienza, essere empatici, raccontare che è capitato anche a voi, ma che adesso il brutto sogno non c’è più. Se il bambino si ricorda, la mattina dopo, dell’incubo, si può parlarne e discutere su un possibile “lieto fine” :es. ma poi sarebbe arrivata la mamma che le avrebbe suonate a quel mostro e tu saresti stato salvo. Non metterci però noi a parlarne se il bambino non accenna niente (può essere che lo tiri fuori anche molto tempo dopo, rispettare i suoi tempi e le sue modalità)
  • Non dire che l’incubo “non è vero”, il bambino non riesce così facilmente e dividere realtà e immaginazione, in più si sentirebbe non capito. Meglio sdrammatizzare il sogno inventandosi un finale buffo e tranquillizzante.

Prevenire gli incubi

Nonostante sia abbastanza comune per i bambini avere degli incubi, non significa che sia normale. E’ vero che con l’aumento della consapevolezza aumentano anche le paure, ma un ambiente che non rispetti la sensibilità del bambino rende il bambino più vulnerabile.

Evitare TV e apparecchi elettronici

Evitare televisione e cartoni, soprattutto la sera. Il bambino non è in grado di distinguere realtà e finzione.

Attenzione alle immagini

Anche le favole, meglio raccontarle senza il supporto di immagini. Raccontare Cappuccetto Rosso a memoria è diverso rispetto a farlo col libro ricco di illustrazioni. Per un bambino il Lupo non ha volto né forma e l’immagine che si crea con la mente è interna a lui e quindi gestibile. Un’immagine reale, che non corrisponde alla sua, rende il lupo cattivo qualcosa di esterno a sé, quindi temibile.

Favorire il riposo

Importantissimo il riposo pomeridiano. Permettere al bambino (soprattutto se sotto i 3-4 anni) di riposare è garanzia di sonno tranquillo e lungo durante la notte.

Gioco libero e vita all’aria aperta

La vita all’aria aperta e il gioco con elementi naturali sono ciò che c’è di meglio per un bambino e un ragazzino.

Il mondo immaginativo del bambino

Il bambino non è pronto per spiegazioni teoriche e meccaniche, rischia di trovarsi immerso in un mondo incomprensibile evitiamo dunque di spiegare troppe cose al bambino piccolo.

Meglio offrire al bambino un mondo immaginativo ricco e rassicurante: avere il suo angelo o la sua fatina che lo protegge durante il sonno è una grande ricchezza, il bambino può lasciarsi andare, sapendo di essere custodito in ogni momento.

Dolce sonno

La preparazione alla nanna dovrebbe seguire sempre dei rituali, così come anche tutta la giornata. Il ritmo e il rito permettono al bambino di sentirsi rassicurato.

Libri consigliati

[table id=93 /]

Prodotti utili

[table id=94 /]

https://i0.wp.com/blog.bimbonaturale.org/wp-content/uploads/2015/04/parvor.jpg?fit=528%2C368https://i0.wp.com/blog.bimbonaturale.org/wp-content/uploads/2015/04/parvor.jpg?resize=150%2C150Redazione BimbonaturaleCrescereSliderinfanzia,psicologia,rimedi naturaliLe mamme a cui è capitato lo sanno: il parvor nocturnus (terrore notturno) è davvero difficile da gestire con calma e tranquillità. Ma anche se non arriviamo a parlare di terrore notturno, sono moltissimi i bambini che soffrono di incubi o di sonno agitato. Gli incubi, in genere, cominciano a...