Il bambino che non gioca con gli altri. Come capire quando è un fattore dell’età o una manifestazione di difficoltà e come aiutare la sua socialità
Il gioco, per il bambino, è un PROCESSO: non è un mezzo per raggiungere qualcosa, non porta a un risultato, ma vive di per se stesso.
Il bambino che non gioca con gli altri
Mio figlio non gioca con gli altri bambini!
Quante mamme si preoccupano del fatto che il proprio bambino non sia esattamente “socievole”.
Ma quando il gioco prevalentemente solitario può diventare un problema?
Come aiutare un bambino a socializzare e a giocare con gli altri
Idee per aiutare il tuo bambino a giocare con gli altri
- SOSTIENI LA SUA AUTOSTIMA – Può essere che tuo figlio sia timido o timoroso, questa è una caratteristica individuale che merita rispetto. Partendo dalle proprie caratteristiche individuali, l’educazione è quel processo che sostiene il bambino o ragazzo nello sviluppo di capacità e caratteristiche che già manifesta oppure nell’acquisizione di nuove. Il punto di partenza di ogni processo educativo è il riconoscimento senza giudizio del singolo e promozione della sua autostima: un bambino è perfetto così come è! Leggi anche L’immagine di sé e l’autostima del bambino
- DAI L’ESEMPIO – Le modalità di apprendimento dello stare in gruppo provengono soprattutto dalla famiglia: il genitore è un esempio, un modello, il figlio avrà maggiori competenze sociali quanto più ne avrà viste applicare tra adulti, che stanno insieme divertendosi, sostenendosi, aiutandosi e non giudicandosi.
- SOSTIENI SENZA GIUDICARE – Occorre rinforzare ogni comportamento sociale del nostro bambino che ci sembra adeguato (es. “ho visto che giocavi con Alessio oggi, è divertente giocare con i proprio compagni”) senza farlo sentire inadeguato o imbranato nelle relazioni (es. “ma dai vai a giocare! Possibile che non ti stacchi mai dalla gonna di tua madre?”) Scopri di più su La critica costruttiva: correggere gli errori dei figli senza intaccare la loro autostima
- COMINCIA CON UN AMICO SPECIALE – Se un bambino ha un amico preferito o, al contrario, ha un bambino che proprio non gli va, ecco che proprio da qui occorre lavorare: sono proprio quelli che ci stavano antipatici a diventare spesso i nostri migliori amici. Simpatia e antipatia sono due facce della stessa medaglia, ci rimandano i nostri pregi e difetti o sono proiezione di caratteristiche che vorremmo acquisire o eliminare. Il primo passo è concentrarsi su un amico, magari invitandolo a casa per merenda oppure a fare una passeggiata insieme. A volte basta conoscersi in un contesto differente per capirsi meglio.
- TANTI GRUPPI – Più un bambino sarà abituato a far parte di gruppi, tanto più acquisirà competenza sociale. Dagli 8 anni cerchiamo di coinvolgere il bambino in attività a contatto con altri, che siano sport di gruppo, musica di insieme, teatro, attività artistiche e sociali. Per esempio un bambino introverso ma con grandi capacità musicali potrebbe essere più a suo agio in un piccolo gruppo di musica di insieme, con bambini che hanno caratteristiche come le sue. Trovato il coraggio e il rinforzo positivo dello stare insieme agli altri, l’autostima aumenterà e il comportamento virtuoso potrà essere spostato anche in altri contesti.
- IL GENITORE VIGILA, MA NON INTERVIENE – Spesso i problemi sociali nascono più dall’intervento dei genitori che da fattori reali. Per un bambino/ragazzino avere simpatie e antipatie, difficoltà relazionali con qualche coetaneo, litigi o incomprensioni, è all’ordine del giorno. Il peggior nemico di oggi diventa il miglior amico domani. Il genitore deve ascoltare, comprendere, mostrare empatia, ma mai intervenire (per esempio telefonando al genitore di un compagno per lamentarsi) e mai giudicare. Tutti abbiamo i nostri difetti e tutti sbagliamo, occorre rispetto e non giudizio, tra adulti e a maggior ragione tra adulto e bambino.
Libri consigliati
[table id=4 /]
Prodotti utili
[table id=5 /]
http://blog.bimbonaturale.org/il-bambino-che-non-gioca-con-gli-altri-come-capire-quando-e-un-fattore-delleta-o-una-manifestazione-di-difficolta/https://i0.wp.com/blog.bimbonaturale.org/wp-content/uploads/2017/06/bambino-gioca.jpg?fit=960%2C640https://i0.wp.com/blog.bimbonaturale.org/wp-content/uploads/2017/06/bambino-gioca.jpg?resize=150%2C150Educazioneeducazione,psicologiaIl gioco, per il bambino, è un PROCESSO: non è un mezzo per raggiungere qualcosa, non porta a un risultato, ma vive di per se stesso.
Il bambino che non gioca con gli altri
Mio figlio non gioca con gli altri bambini!
Quante mamme si preoccupano del fatto che il proprio bambino...Redazione BimbonaturaleRedazione
Bimbonaturalerocchi.serena@gmail.comAdministratorbimbonaturale.org
Lascia un commento