Disturbi alimentari. I segnali da riconoscere, le strategie da attuare
I disturbi alimentari, come anoressia, bulimia, rifiuto del cibo, sono in costante aumento e, secondo la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),colpisce sempre più bambini, anche di soli sei o sette anni.
Scopriamo quali sono i principali disturbi alimentari, i segnali da riconoscere e le strategie da attuare.
I disturbi alimentari
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono patologie che comportano una alterazione delle abitudini alimentari, con eccesso o carenza di nutrizione, e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo.

I principali Disturbi del Comportamento Alimentare sono:
- Anoressia Nervosa
- Bulimia Nervosa
- Disturbo da Alimentazione Incontrollata( Binge Eating Disorder – BED)
- Disturbi Alimentari Non Altrimenti Specificati (NAS) per esempio Alimentazione Selettiva o Restrittiva, aura o Fobia Specifica con evitamento del cibo, Perdita dell’Appetito Secondaria a Depressione
Cosa ci dice il disturbo del comportamento alimentare
L’alterazione del comportamento alimentare, soprattutto nell’infanzia e nell’adolescenza, è sicuramente un segnale che merita ascolto da parte dei genitori.
Le malattie associate al cibo, mangiare poco, digiunare, mangiare troppo, vomitare, sono segnali di disagi psicologici profondi e vengono spesso definite “malattie dell’amore”.
Se questi disordini si manifestano in età precoce sono dei messaggi che esprimono una possibile disarmonia nella sfera affettiva del bambino e hanno il valore di una richiesta di ascolto e aiuto verso i propri genitori.

DCA, i segnali da riconoscere
Nell’età della preadolescenza e dell’adolescenza i ragazzi vivono un delicato momento di passaggio: si tratta della transizione da bambino a giovane adulto, che avviene con a caratteristiche, modalità e tempi individuali.

Per questo motivo i disturbi alimentari, che all’esordio hanno spesso un andamento altalenante, faticano ad essere individuati tempestivamente.
Importante allora è che i genitori e gli educatori non sottovalutino nessun segnale sospetto, che non si rimandi, ma si agisca subito e con competenza.
I comportamenti tipici di una persona che soffre di un Disturbo del Comportamento Alimentare sono:
- digiuno o restrizione dell’alimentazione
- crisi bulimiche
- vomito autoindotto
- assunzione impropria di lassativi e/o diuretici
PERSISTENZA – Il disagio si manifesta poco a poco ma in modo continuativo: se ogni settimana c’è un leggero calo di peso, il ragazzo mangia ogni giorno meno del giorno prima, se gli allenamenti da sporadici diventano sempre più lunghi e intensi. La continuità e la durata, ma soprattutto l’instaurarsi di un modello rigido e compulsivo, sono i segnali di allarme che ci devono subito mettere in allerta.
Gli errori da evitare in caso si sospetto di disturbi alimentari
Se sei un genitore e tuo figlio/figlia soffre di disturbi alimentari, ecco quali sono gli errori da evitare:
- IGNORARE – Uno degli errori più comuni è quello di evitare di vedere e di affrontare il problema, sperando che prima o poi passi da solo. Purtroppo, spesso, è proprio l’indifferenza dei genitori che alimenta i disordini alimentari dei ragazzi.
- GIUDICARE E SPAZIENTIRSI – Gli studi scientifici dimostrano che un atteggiamento giudicante o pressante da parte dell’adulto porta a un ritardo delle cure o a una prognosi peggiore. Al contrario, un ambiente familiare non giudicante è di grande aiuto per la guarigione.
- COLPEVOLIZZARSI O VERGOGNARSI – I familiari non devono sentirsi in colpa, perché non sono la causa del disturbo. I problemi del comportamento alimentare sono complessi e le cause sono sempre più di una. Litigi o conflitti familiari non sono la causa diretta dei disturbi alimentari: possono essere causa fattore di stress, ma non l’unico fattore scatenante.
Cosa fare in caso di sospetto di disordini alimentari
Se si sospetta un disturbo alimentare ecco come comportarsi:
- FARSI CARICO DEL DISAGIO CON RESPONSABILITÀ – I genitori devono, entrambi, lavorare insieme, facendosi sentire solidi e compatti. La comunicazione è un fattore cruciale: darsi la colpa, escludere l’altro, pensare di risolvere tutto da soli porta a peggioramenti e ritardi nell’affrontare la situazione.
- CHIEDERE AIUTO – I genitori che hanno bisogno di saperne di più e di essere seguiti e aiutati possono agire in due modi: rivolgersi a un’associazione di genitori che, oltre a fornire indicazioni pratiche, possano sostenerli nel loro percorso e rivolgersi a un Centro di terapia integrata per disturbi alimentari. Scopri i più importanti centri_per_la_cura_dei_disturbi_alimentari
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