Il parto rappresenta il momento in cui mamma e bambino da un solo corpo diventano due. Il primo distacco comincia da qui ed è quindi importante che il primo modello di separazione tra madre e figlio lasci in entrambi sensazioni e ricordi positivi, poiché probabilmente influenzerà tutte le separazioni successive.

GRAVIDANZA
PARTO – Il distacco avviene tra due persone, il parto avviene con due persone: il bambino è non solo presente, ma un fattore critico per la buona riuscita dello stesso.

L’inizio del travaglio (periodo prodromico)

L’inizio del travaglio comincia quando la mediazione tra la posizione della madre e la posizione del bambino dia esito positivo: è importante che la madre si senta pronta a partorire e a diventare genitrice e che il bambino senta di poter essere accolto in un ambiente altrettanto accogliente dell’utero materno.

Per questo è necessario che la madre si sia preparata al momento del parto e del puerperio, che si senta protetta e curata.

In termini corporei questo periodo di mediazione da il via alla preparazione dell’utero al momento del parto vero e proprio: si sente l’utero molto contratto, la testa del bambino comincia a scendere verso il canale del parto, si intensificano le contrazioni Braxton-Hicks.

Capita a molte donne di avvertire durante gli ultimi giorni di gravidanza, sempre all’incirca alla stessa ora, un’intensificazione dei dolori e delle contrazioni: molto probabilmente la mediazione che stanno vivendo sta giungendo al suo esito e molto probabilmente il travaglio vero e proprio comincerà sempre a quella stessa ora.

gravidanza3
INIZIO DEL TRAVAGLIO – Rilassatevi e parlate al vostro bambino, dovete inviargli messaggi positivi e rassicuranti: “io sono qui, il luogo in cui tu verrai è meraviglioso. Io e il papà siamo qui per proteggerti. Tutto andrà per il meglio non vediamo l’ora di poterti tenere tra le braccia”.

Il travaglio

Alla fine del processo di mediazione tra madre e figlio anche il corpo risponderà passando da contrazioni non dolorose alle prime contrazioni valide; il collo dell’utero comincerà a dilatarsi, dopo essersi ammorbidito e assottigliato.

Affinché il bambino possa nascere la dilatazione deve essere massima, raggiungere cioè all’incirca i dieci centimetri.

gravidanza
DURANTE IL TRAVAGLIO – Se la madre riceve in qualsiasi momento del travaglio messaggi negativi, se sente di non trovarsi nel posto adatto per mettere alla luce il proprio bambino, se non si sente ascoltata, protetta e rassicurata, il travaglio può risentirne negativamente. leggi anche Le alternative naturali all’epidurale

Passaggio dal travaglio (fase dilatante) alla fase espulsiva

Quando il travaglio porta alla dilatazione completa, si giunge a una fase di transizione, alcune donne spiegano che il travaglio è come la salita di una montagna e questa fase di transizione è come un momento di riposo prima dell’ultimo sforzo necessario a raggiungere la vetta, ormai vicinissima.

parto
FINE DEL TRAVAGLIO – Il dolore del travaglio non c’è più, le contrazioni servono infatti per dilatare il collo dell’utero, le ultime contrazioni si uniscono sempre più al bisogno di spingere e a dilatazione completa il dolore lascia il posto solo a un fortissimo bisogno di spingere, estremamente naturale ma a volte spiazzante se non si è adeguatamente consapevoli e preparati.

Fase espulsiva

In condizioni di fisiologia, se lasciamo fare al nostro corpo e siamo in posizione verticale, il periodo espulsivo è abbastanza rapido (in genere può durare da pochi minuti a un’ora).

Ormai il più del lavoro è stato fatto, adesso dobbiamo solo lasciarci andare: la forza che sprigiona il nostro corpo è grandissima, non dobbiamo temerla, né contrarci.

PARTO 2
FASE ESPULSIVA – La priorità deve essere lasciar nascere il bambino: più paura abbiamo e più ci contraiamo, più il periodo espulsivo sarà lungo. Leggi anche Il dolore nel travaglio e nel parto: a cosa serve, come controllarlo.

Il primo incontro

Quando finalmente alla penultima spinta vediamo al testina del nostro piccolo la motivazione è altissima. L’adrenalina e la gioia di poterlo finalmente abbracciare vi daranno la forza per dare un’ultima spinta e per riprendervi qualche secondo prima di poterlo avere tra le vostre braccia.

In pochi attimi tutti i dolori sono già dimenticati e ora potete godere del grande miracolo che avete compiuto: il vostro piccolo è lì con voi, ed è una gioia e una soddisfazione immensa.

PARTO 3
ESPULSIONE – Attaccatelo subito al seno e aspettate il più possibile a tagliare il cordone ombelicale, se volete potete anche non tagliarlo e aspettare insieme al vostro bambino il secondamento. (questo tipo di parto viene chiamato Lotus Birth) Scopri di più su La prima ora di vita del neonato: dal parto alla prima suzione

Il secondamento

Il secondamento avviene con l’espulsione della placenta, del cordone ombelicale e del sacco amniotico con un’ultima spinta non dolorosa (semmai fastidiosa, se vi siete leggermente lacerate o se vi hanno tagliato).

Se il vostro bambino si attacca subito al seno il secondamento sarà più veloce perché innescherà delle contrazioni dell'utero, che si tonificherà prima e meglio.
Libri consigliati

[table id=50 /]

Prodotti utili

[table id=51 /]

https://i0.wp.com/blog.bimbonaturale.org/wp-content/uploads/2015/03/baby-22079_640.jpg?fit=640%2C359https://i0.wp.com/blog.bimbonaturale.org/wp-content/uploads/2015/03/baby-22079_640.jpg?resize=150%2C150Redazione BimbonaturaleGravidanza e pueperioSlidergravidanza,parto,psicologiaIl parto rappresenta il momento in cui mamma e bambino da un solo corpo diventano due. Il primo distacco comincia da qui ed è quindi importante che il primo modello di separazione tra madre e figlio lasci in entrambi sensazioni e ricordi positivi, poiché probabilmente influenzerà tutte le separazioni successive. L'inizio...