Allergie e intolleranze al latte vaccino, quali alternative per l’alimentazione del neonato? Scopriamo i latti “speciali”
I bambini che soffrono di allergie, intolleranze o soffrono di malassorbimento causato dal comune latte di origine vaccinica necessitano per la loro crescita dei cosiddetti “latti speciali” ovvero con provenienza, sia vegetale che animale, diversa dal latte vaccino, oppure trattati a livello industriale e meccanico per fare in modo che le proteine del latte vaccino, che sono la causa principale di allergie e intolleranze, vengano trasformate per essere assorbite più facilmente dall’organismo infantile.
Questo tipo di alimento può venire consigliato dal pediatra in due casi:
- Allergia o intolleranza conclamata
- Atopia, cioè predisposizione familiare all’allergia (nel caso in cui uno o entrambi i genitori e/o un fratellino soffrono di una qualche forma allergica)
Il latte materno è sicuramente il miglior alimento per il bambino perché è adatto ai suoi fabbisogni nutrizionali, è completo, garantisce protezione da malattie e favorisce il bonding tra mamma e bimbo, con un grandissimo beneficio per entrambi.
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Ci sono però dei casi in cui il latte materno è controindicato, per esempio in caso di malattie metaboliche, oppure in cui, per qualsiasi motivo, la madre non riesce ad allattare e deve ricorrere al latte artificiale. Il latte artificiale è, se non indicato altrimenti, derivato dal latte vaccino e può essere controindicato in caso di allergie o intolleranza alle sue proteine.
In questi rari, ma possibili, casi, bisogna far ricorso ai cosiddetti “latti speciali”, che pur non essendo equivalenti né al latte materno né ai normali latti per lattanti, rappresentano l’unica alternativa quando esistono precise malattie od un rischio per la salute del bambino.
I latti speciali per l’alimentazione del neonato
I latti speciali possono essere di 3 tipi:
- Latti di derivazione vegetale (per esempio soia, avena o riso)
- Latti di origine animale, ma non vaccina (per esempio capra, cavalla, asina)
- Latti di origine animale vaccinica trattati in laboratorio per risultare più assorbibili dall’organismo del lattante (per esempio latte HA, a idrolisi parziale o idrolisi spinta)
Latti speciali per il lattante, di derivazione vegetale
Per ovviare alle intolleranze o allergie del bambino è possibile ricorrere a latte di origine vegetale, che non contenga dunque lattosio o proteine del latte.
Il latte di soia è sicuramente adeguato dal punto di vista nutrizionale, visto che non esistono differenze significative nell’accrescimento con bambini nutriti con latti tradizionali.
A volte il latte di soia viene utilizzato per risolvere piccoli problemi come rigurgiti, diarrea e coliche.
Il latte di soia non viene però consigliato da tutti i pediatri, a causa della forte reattività fra le proteine del latte vaccino e quelle della soia, che infatti comportano nel 30% di casi una successiva intolleranza alle proteine della soia.
I latti di soia inoltre non sono adeguati per l’alimentazione dei neonati pre-termine.
Latti di origine animale, ma non vaccina: capra, cavalla e asina
Il latte vegetale, come il latte idrolizzato, non ha un sapore particolarmente gradito al neonato, per questo è possibile ricorrere a latti che abbiano un sapore più vicino al classico latte di mucca.
Secondo gli ultimi studi l’uso del latte d’asina permette di ottenere nell’80% dei casi una risoluzione dei sintomi allergici dovuti a allergia o intolleranza al latte vaccino.
Purtroppo non in tutti i casi può essere usato questo tipo di latte, per esempionel caso di accertata intolleranza al lattosio, per la quale si usa invece un latte delattosato.
Latti di origine animale vaccinica trattati in laboratorio
Latti a base di proteine idrolisate
I latti a base di proteine idrolizzate possono essere di due tipi:
- idrolisi spinta
- idrolisi parziale (chiamati anche formule HA).
I latti a idrolisi spinta derivano dal latte vaccino le cui proteine vengono trattate industrialmente fino ad essere scisse in tanti peptidi (insieme di amminoacidi) sufficientemente piccoli da poter essere assorbiti con facilità dall’organismo infantile.
Nei latti ad idrolisi parziale (formule HA) è presente una miscela di proteine di diversa grandezza, alcune di dimensioni tali da poter indurre reazioni allergiche anche gravi, perciò sono consigliati dai pediatri in caso di atopia (predisposizione familiare all’allergia) ma non possono essere utilizzati nei casi di documentata allergia.
I dati di cui si è finora in possesso stabiliscono che questi tipi di latte consentono un buon accrescimento.
I loro svantaggi principali sono: il sapore poco gradevole (tanto che a volte sono rifiutati dal bambino), il costo elevato e, per alcuni di essi, le manipolazioni a cui sono state sottoposte non solo le proteine ma anche altri elementi, per esempio gli zuccheri, perciò non possono essere considerati completi dal punto di vista nutrizionale.
Latte delattosato (HD)
Latte A.R. o antirigurgito
Il Latte antirigurgito è un latte che viene reso più denso, attraverso l’aggiunta di sostanze addensanti, come per esempio la farina di carrube. Il latte più denso è difficilmente rigurgitabile.
Latte elementare AAF
Il latte elementare AAF (Amino Acid Formula) non è un vero e proprio latte ma una miscela di sieroproteine idrosilate, aminoacidi, oli vegetali e varie tipologie di zuccheri. Si tratta dunque di una formula completamente creata in laboratorio, che viene definita latte solo per il suo aspetto, visivamente simile al latte artificialecomunemente usato.
Il ricorso al latte elementare viene fatto solo in presenza di forti allergie o di altre condizioni che causano malassorbimento intestinale.
Il latte elementare ha il vantaggio di essere costituito da una miscela di aminoacidi che non sono in grado di scatenare alcuna reazione allergica, è infatti privo di lattosio, saccarosio e soia.
Gli svantaggi sono il costo molto alto (70 euro circa per 400 gr.), un gusto non eccezionale e il fatto di non stimolare il corretto sviluppo dell’apparato digestivo del bambino, a causa della sua formulazione troppo semplice.
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